Niente è più bello che essere se stessə!
La sessualità è una componente fondamentale dell’esperienza umana e ciascuno di noi, nell’ambito di una relazione consapevole e consensuale, dovrebbe poterla vivere liberamente e con gioia. Si tratta di una dimensione estremamente complessa e variabile di ciascuna persona, vissuta in modi, con intensità e valori diversi.
Malauguratamente, la nostra cultura e società, per motivi che non approfondiremo in questo post, sollecitano le persone a seguire una “norma” e chi non lo fa spesso affronta un forte stigma. Questa “norma” vorrebbe che tutti percepissero un’identità di genere coerente con il sesso biologico, un ruolo di genere allineato alle indicazioni prevalenti e un orientamento sessuale esclusivamente eterosessuale.
Ma questa, nei fatti, non è la modalità propria di moltissimi tra noi.
Ci sono persone che fin dall’infanzia si identificano con un sesso diverso da quello di nascita e, crescendo e maturando i caratteri sessuali tipici del proprio corredo genetico, affrontano una sofferenza chiamata disforia di genere (prova a immaginare di avere un corpo di sesso diverso dal tuo percepito, immagina che tutti ti si rivolgano come ci si rivolge all’ “altro” sesso), una sofferenza che quasi sempre si risolve con diversi tipi e livelli di transizione, a seconda dei casi.
La maggior parte delle persone si identifica con il proprio genere alla nascita; tuttavia, parte di loro può non accettare le aspettative di ruolo collegate a questo genere. Rifiutano cioè, trovandoli innaturali, gli stereotipi legati all’essere maschio o femmina, cercando strade personali e modi di essere autenticamente liberi.
Infine, a prescindere dal fatto che accettino o meno l’identità di genere legata al sesso biologico, moltissime persone vivono orientamenti sessuali diversi: sono attratte da persone dello stesso sesso, da persone di entrambi i sessi oppure, semplicemente, non si sentono attratte sessualmente da nessuno.
E’ bene ribadire che ormai da decine di anni, i diversi orientamenti sessuali, sono considerati dalla comunità scientifica (es. OMS, APA, Ordine degli Psicologi Italiani) varianti normali del comportamento sessuale. L’OMS, Organizzazione Mondiale della Sanità, ha escluso l’omosessualità dalla lista delle malattie mentali il 17 maggio 1990, giorno in cui si è poi scelto di celebrare la Giornata internazionale contro l’omofobia, la bifobia, la transfobia (IDAHOBIT, acronimo di International Day Against Homophobia, Biphobia, Transphobia).
Questo significa che in questi comportamenti, che non sono una scelta ma un’inclinazione naturale, non c’è niente di strano, malato o sbagliato e che soprattutto non si tratta di condizioni che, da sole, causano (o dovrebbero causare) sofferenza.
Torniamo alla “norma” culturale di cui abbiamo accennato all’inizio, che invece considera, con varie sfumature, questi orientamenti come: contronatura, peccaminosi, perversi, degradanti, immorali, ridicoli… nel più gentile dei casi, sbagliati.
Purtroppo, queste norme, interiorizzate dalla maggior parte di noi, persone omosessuali o bisessuali comprese, causano lo sviluppo dell’omofobia, un fenomeno – questo sì – che causa grande sofferenza. Persone che appartengono a queste minoranze sessuali presentano spesso elevati e costanti livelli di vigilanza e ansia causati dallo stigma sociale, dalle esperienze negative vissute e dal continuo dolore provocato dalla mancata accettazione delle proprie inclinazioni sessuali da parte delle persone care o addirittura da loro stessi. È una condizione di sofferenza continua che prende il nome di minority stress e che affligge moltissime persone.
È una condizione che mina la salute psicofisica e che è opportuno disinnescare. Proprio per questo, quando sorgono dubbi, paure o difficoltà legate a questo aspetto della propria vita, rivolgersi a uno psicologo può essere estremamente utile. Uno psicologo offre un ambiente sicuro e non giudicante dove è possibile esplorare i propri sentimenti e pensieri in modo libero e aperto. Questo supporto è essenziale per chi sta affrontando il processo di auto-accettazione o per coloro che si sentono confusi riguardo al proprio orientamento sessuale. Gli psicologi possono aiutare a gestire lo stress, l’ansia e la depressione che spesso accompagnano queste difficoltà.
Mi chiamo Alessio Innocenti e sono uno psicologo con sede a Lucca. Offro sessioni online per clienti di tutta Italia. Se desideri maggiori informazioni o hai domande, contattami tramite email a: info@alessioinnocentipsicologo.it o con un messaggio su WhatsApp. Sarò felice di risponderti!